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CODICE DI CONDOTTA del Consulente filosofico e dell’Esperto in Pratiche filosofiche

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Il codice deontologico che qui segue è sottoscritto e accettato da tutti gli iscritti nel Registro-DAIMON dei Consulenti Filosofici e degli Esperti in Pratiche filosofiche. Il rispetto di tale codice è elemento necessario per rimanere in tali Registri.

Il comitato direttivo, il comitato scientifico saranno organi di controllo per l’osservanza di tale codice e raccoglieranno eventuali dimostranze arrivate allo Sportello del Cittadino.

Nel caso di inosservanza anche solo di alcune norme del codice, nel caso di condotta non adeguata al ruolo ricoperto, il Consiglio Direttivo, convocherà l’inosservante e lo obbligherà ad incontri di supervisione e a supplementi di formazione, cui, se non produrranno effetti duraturi, potrebbe seguire la sospensione della professione e in seguito la cancellazione dal Registro.

 I principi e le norme del presente codice di condotta si applicano anche nel caso in cui la prestazione venga effettuata a distanza: via internet, posta elettronica o con qualunque altro mezzo elettronico e/o telematico.

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DOVERI E COMPETENZE del Consulente Filosofico e dell’Esperto in Pratiche Filosofiche

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1.      Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche, che hanno già prima dell’iscrizione hanno una certificata competenza professionale, hanno il compito di promuovere e sviluppare:

a.      la conoscenza e la pratica della filosofia

b.      la cultura in generale

c.      le relazioni etiche in ogni ambito della società con incontri di gruppo e in incontri individuali (in questo caso solo i Consulenti filosofici)

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2.      Seguiranno lo scopo di migliorare il vivere dei singoli e delle comunità non avendo fini terapeutici né sanitari.

3.      Scopo principale è lo sviluppo delle capacità umane di comprensione di sé e degli altri, attraverso il metodo socratico del porre problemi: quindi si intensificano le potenzialità umane con metodi essenzialmente filosofici.

4.      Nei casi in cui si trovino a collaborare con altri professionisti in diversi ambiti pubblici e privati, devono mantenere il rispetto delle competenze altrui e l’autonomia delle proprie competenze. L’accettazione di regole in vigore nell’ambiente in cui lavoreranno non potranno esimere dal rispetto di questo codice deontologico della propria professione

5.      Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche sono responsabili del loro agire professionale e consapevoli della delicatezza del loro compito.

6.      Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche manterranno la loro dignità nell’esercizio della professione

a.      conservando un atteggiamento umile: indice che filosofia è sempre ricerca della verità e non possesso di verità

b.      non acquisendo un aspetto autoritario: devono sempre mostrarsi pronti all’ascolto e a possibili cambiamenti

c.      non esercitando un influsso indebito durante l’esercizio della loro professione,

d.      non suscitando aspettative rispetto ai risultati della consulenza filosofica e/o delle pratiche filosofiche

e.      non cercherà di suscitare carisma su consultanti o allievi in formazione. Se questo accadrà senza il suo volere, lavorerà per

         affermare la sua umiltà

7.      L’immediata cancellazione dal registro avverrà se si appura che il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche abbiano utilizzato il loro ruolo per assicurare a sé o ad altri vantaggi illeciti diretti o indiretti di natura economica e non solo

8.      Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche si impegnano a seguire annualmente il numero necessario di ore (diverso a seconda del registro di appartenenza) di supervisione individuali e di gruppo, di seminari e/o corsi di aggiornamento che permetterà loro di tenere sempre vive e di ampliare le loro competenze. 

9.      I Consulenti filosofici e gli Esperti in pratiche filosofiche non adottano forme pubblicitarie i cui contenuti possano ingenerare confusione rispetto alle proprie competenze professionali e

osservano le normative vigenti in materia di pubblicità della propria attività professionale

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RAPPORTI CON I CLIENTI

 

1.      Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche rispetteranno sono tenuti al rispetto della libertà e della dignità delle persone che li consulteranno, rispettando il loro diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione e all’autonomia. Rispetteranno principalmente le loro credenze, opinioni e orientamenti filosofici e religiosi. Si asterranno dall’imporre un proprio sistema speculativo, teorico e valoriale. Sarà loro compito sospendere la propria visione del mondo e il loro ordine di valori per mettersi all’ascolto. Saranno sempre consapevoli che nessuna visione del mondo è perfetta, neanche la propria e che chi ama la filosofia sa mettersi sempre in discussione

2.     Il consulente filosofico non opera discriminazioni d’alcun tipo: rispetto al genere, all’etnia, alla nazionalità, alla cultura d’origine, alla classe socio-economica, all’orientamento sessuale, religioso, politico e alla disabilità. Il consulente filosofico vaglia e adotta metodi, tecniche e contenuti che salvaguardino tali principi e rifiuta la propria partecipazione a iniziative lesive degli stessi.

3.      Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche forniranno al primo incontro individuale o di gruppo le informazioni circa la propria figura professionale e la metodologia del proprio operato, affinché il consenso alla prestazione sia effettivamente informato, libero e consapevole

4.      Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche rispettano il diritto del cliente alla libertà di scelta del professionista a cui rivolgersi. Qualora lo si ritenga opportuno si possono indicare altri trattamenti o si può mettere come condizione, per un percorso di Consulenza filosofica, l’espletamento, da parte del cliente, di altre consulenze professionali.

5.      Nel caso di minori, la prestazione professionale è subordinata dal consenso di chi esercita la potestà genitoriale. Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche devono in ogni modo essere informati di eventuali conflitti tra i genitori e della situazione familiare del minore

6.      Nella relazione di lavoro il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche rispetterà le regole espresse in “Doveri e competenze del Consulente filosofico e dell’Esperto in pratiche filosofiche”, soprattutto al punto 5

7.       Segreto professionale

a.       Il Consulente filosofico e l’Esperto di Pratiche filosofiche sono tenuti al segreto professionale di quello che viene a sapere durante, prima e dopo gli incontri. Nel caso che collaborino dei tirocinanti, sarà compito dei professionisti indicare cosa e come è soggetto a vincolo di riservatezza. Qualora si voglia parlare del caso in supervisione collettiva, si ometteranno dati sensibili all’individuazione. In caso d’intervento professionale su gruppi, il consulente filosofico è tenuto a informare e a impegnare i membri al rispetto del diritto di ciascuno alla riservatezza. In caso di pubblicazioni casi occorre il consenso del consultante sia dell’incontro individuale che collettivo.

b.      Il Professionista nelle Pratiche Filosofiche che nell’esercizio della sua professione venga a conoscenza di qualsiasi forma di sfruttamento e/o violenza sul minore da parte di terzi, anche con questi consenziente, nell’interesse prevalente del medesimo, assumendosene la responsabilità di fronte alla legge, valuterà la possibilità di violare il segreto professionale, segnalando la situazione a chi ne esercita la potestà genitoriale o a chi ne fa le veci ed in caso di complicità dei medesimi, all’Autorità Giudiziaria competente

c.       Deroghe al segreto professionale, da parte del Professionista nelle Pratiche Filosofiche, sono ammesse soltanto quando intervenga una richiesta legittima da parte dell’Autorità Giudiziaria e, comunque, in tutti i casi previsti dalla normativa vigente.

 

8.      I Consulenti filosofici e gli Esperti di pratiche filosofiche sono tenuti a far conoscere al consultante il loro onorario e verrà in ogni modo stabilito prima dell’inizio degli incontri. Il compenso non è subordinato ai risultati. I professionisti sono liberi di esercitare il loro operato gratuitamente

9.      I professionisti eviteranno commistioni tra vita privata e ruolo professionale

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RAPPORTI CON I COLLEGHI

 

Nei riguardi dei colleghi i Consulenti filosofici e gli Esperti di pratiche filosofiche devono essere collaborativi senza rivalità o concorrenze sleali. I loro comportamenti devo essere orientati alla sincerità e all’onesta. I professionisti si astengono dall’esprimere giudizi negativi sui colleghi, sul loro operato e non offendono la loro capacità e competenza professionale. Qualora però ravvisino casi di scorretta condotta professionale, che possano recare danno ai consultanti o al decoro della professione, deve darne comunicazione tempestiva al Consiglio Direttivo.

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Codice etico di comportamento

Master in Consulenza Filosofica

Università degli Studi Roma Tre

Scuola di Consulenza Filosofica
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